TAPPA1 Ca’ di Leber

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TAPPA1 Ca’ di Leber

 

Dalla Fine

[…]C’era una deliziosa libreria sotto i portici, poco prima della fermata dell’autobus, poco prima dell’edicola dove avrebbe acquistato il biglietto. Entrò. L’odore pungente della moquette nuova gli impediva di scorgere il profumo dei libri, di carta stampata, di tipografia, di ore e ore passate al computer, di vite spese a scrivere. Ma da dove le tirano fuori tutte quelle parole gli scrittori?
I numerosi scaffali sistemati lungo le pareti della libreria e al centro in fila indiana davano una rassicurante parvenza di ordine. Se solo avesse saputo cosa cercare, l’avrebbe di sicuro trovato. Invece era lì in attesa del suo autobus, ad ammazzare il tempo nella maniera più sana, a suo avviso, però senza avere in testa un solo libro da cercare a tutti i costi. A casa ne aveva una lunga lista, sovrastata dalla scritta Prima o poi, buttata giù in un momento di sconforto dopo che per l’ennesima volta il libraio del suo paese gli aveva comunicato “Non si trova neanche in deposito”…

… D’un tratto si ritrovò in mano un libricino, 64 pagine fitte, copertina esageratamente colorata, sfacciatamente bella, titolo e autore allettanti, prezzo niente male 7,75 euro. Si decise ad acquistarlo. Quella mattina non sarebbe passata invano. Trascorse l’attimo successivo a considerare che forse i soldi non gli bastavano. Aveva speso quasi tutto in marche da bollo, un cappuccino e una calda brioche; gli restavano ora solo gli spiccioli per il biglietto, ma non voleva tornare a casa senza quel libro. Fu un attimo. Salutò la commessa che non rispose e, appena fuori, tese la mano ai passanti “qualche centesimo per l’autobus, devo rientrare a casa”. Era vero, si convinse. Gli servivano soldi per rientrare a casa, visto che la sua intenzione era di spendere quelli che aveva per comprare il libro.
Non andò bene. Si accorse quasi subito che quella era una follia. Qualcuno lo guardava con aria offesa “ma va’ a lavorare, che sei giovane”, ma si vergognò come un ladro quando un ometto gli si avvicinò e gli mise in mano qualche moneta. “Spendili bene”. […]

Lorenza Garbarino, Prima o poi, Ibiskos – Editrice Risolo, 2012

Lorenza Garbarino è nata a Carloforte, nell’isola di San Pietro in Sardegna. Scrittrice, laureata in Materie letterarie, ha respirato il mare fin da bambina. Di quel mare ha iniziato a scrivere e poi di treni e marchesi, di carta e montagna. Di tutto ciò che crea curiosità e stupore in lei.
Ha scritto racconti, poesie, saggi, romanzi brevi, articoli e le piacerebbe ora trovare le parole giuste per raccontare storie ai bambini, anche molto piccoli come quelli che incontra ogni giorno a scuola. Il suo ultimo libro è Hauswirth della montagna – storia di un poeta della carta (Fusta Editore, 2019), illustrato dalla pittrice di Songavazzo Oriana Bassani. Tra le illustrazioni fa capolino l’inconfondibile profilo della Presolana, una montagna che le è rimasta nel cuore dopo averla incontrata in uno dei suoi tanti viaggi.

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