Il percorso fantoniano
Un interessante percorso artistico e culturale alla scoperta delle opere della famiglia Fantoni nei Borghi della Presolana
Camminando tra i borghi della Presolana, è possibile rivivere ed osservare di persona l’evoluzione artistica che ha caratterizzato la storia e la fama della famiglia Fantoni.
Il nostro itinerario inizia da Rovetta, dove ha sede il laboratorio, nonché la casa, di questa importante famiglia bergamasca.
Situata lungo l’omonima via, troviamo infatti la casa museo Fantoni a cui si accede grazie ad una piccola scalinata che introduce nella residenza di una delle famiglie più antiche di Rovetta.
Il palazzo dispone di un grazioso giardino sul quale si affacciano una corte, un prezioso porticato e dei loggiati. Questi ultimi contribuiscono ad arricchire notevolmente la facciata interna dell’edificio, a differenza dell’esterno che rimane molto semplice e austero.
L’attività della famiglia è databile tra il XVII e il XVIII secolo, come testimoniato dal museo al suo interno, guardiano di un patrimonio artistico di diverse generazioni vissute nella bottega: intagliatori, scultori, pittori e molti altri.
Una visita guidata in questa casa di sette piani ne val bene la pena: oltre ad un’esauriente ricostruzione della cultura e dei metodi di lavoro tipici di una bottega artistico-artigiana locale, la fondazione conserva un ricchissimo archivio di memorie, contratti di lavoro, epistolari e notizie relative alle opere e ai processi di produzione. Le raccolte sono completate dai libri mastri riguardanti l’attività e la gestione economica della bottega, da una galleria di ritratti dei membri della famiglia, da una serie di strumenti per la lavorazione del legno e da una collezione di pergamene risalenti tra il XIV e il XVIII secolo. Inoltre, la casa è stata lasciata esattamente com’era quando ancora in attività.
Poco più avanti questo incantevole edificio, in piazza Ferrari, troviamo due meravigliose architetture religiose che hanno subito l’influenza di questi notevoli artisti: La Chiesa dei Disciplini e la Chiesa Parrocchiale.
La Chiesa dei Disciplini è uno degli edifici più antichi del paese, risalente al XIII secolo.
Inizialmente era adornata con bellissime arcate dipinte. Oggi, invece, affiora maggiormente uno stile tipico delle antiche case del centro del borgo. Entrando, possiamo ammirare una prima opera della bottega Fantoni: un gruppo scultoreo ligneo rappresentante il compianto sul Cristo Morto, risalente ad un periodo tra il 1699 e il 1711 e conservato originariamente in una cappella oggi non più esistente.
La Chiesa Parrocchiale, dedicata a Ognissanti, risale invece all’inizio del XV secolo. La struttura originaria subì numerosi interventi di restauro, tra il 1659 e il 1661, ad opera proprio dei Fantoni.
Gli artisti le donarono le forme barocche ed il campanile che vediamo oggi, ma i loro interventi possono essere colti anche all’interno, dove troviamo importanti opere realizzate tra il 1725 e il 1790 come il fonte battesimale e l’altare maggiore, alla cui base è seppellito Andrea Fantoni. Cogliamo l’occasione per contemplare anche la celebre Pala d’altare, opera di Gian Battista Tiepolo, oltre che la cupola ed il transetto, creati dall’architetto locale Elia Fornoni.
Proseguendo nel nostro percorso si giunge nel piccolo borgo di Onore, dove l’arte fantoniana trova la sua massima espressione nella Chiesa Parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta, costruita su una collina quasi a vegliare, in maniera simbolica, il paese.
Si tratta di un gioiello neoclassico restaurato da Andrea Fantoni nel 1721, ma le sue radici affondano nel lontano Trecento, quando venne innalzata sulle rovine di un antico tempio pagano.
All’interno la sua bellezza non è da meno: troviamo l’affascinante altare maggiore, realizzato dallo stesso Fantoni, ed altre opere importanti come la pala dell’Assunta di Enrico Albrici.
Il nostro percorso si chiude a Songavazzo: dirigendoci dal centro storico verso il Monte Falecchio, si erge dinnanzi ai nostri occhi la Chiesa di San Bartolomeo, edificata a fine Seicento. L’esterno appare molto semplice e austero, ma non si può dire lo stesso dell’interno: diverse sono le opere della bottega fantoniana, tra i quali l’altare maggiore, ornato da angeli e medaglie, o le statue di S. Domenico e S. Caterina.
Percorrendo il porticato esterno di questa chiesa, godremo di una vista senza eguali sul paese e sull’intero altopiano…un’ottima conclusione per il nostro viaggio nella ricchezza donataci dai Fantoni e dalla loro arte.