TAPPA8 Le Statue di Ermenegildo Covelli

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TAPPA8 Le statue di Ermenegildo Covelli

 

Le sculture di Ermenegildo

Mi sembra quasi di vederlo, Ermenegildo Covelli, che guarda compiaciuto “le sue creature”, come le chiamava. Queste monumentali sculture che accolgono – e sorprendono – chi passeggia per Songavazzo. Misteriose e affascinanti, come il loro creatore. Avvolte da un alone di sacralità queste grandi sculture sembrano sussurrare di gloriosi tempi andati e di un artista, che le amò e le donò alla comunità con un atto d’amore. Amore per l’Arte, la sua ragione di vita, per la sua terra da cui si allontanò per fare fortuna e dare libero sfogo al proprio estro, a quella personalità eccentrica, originale, creativa, impavida. E tanto, tanto generosa. In questa pietra è scolpita l’anima grande e buona di Ermenegildo, l’artista tassista dall’innato talento artistico, che da autodidatta, arrivò a frequentare la cerchia dei pittori più all’avanguardia del secondo dopoguerra italiano. Aveva girato l’Italia, visto cose meravigliose, si era circondato di dipinti, sculture, libri, cartoline, oggetti stravaganti di piccolo o grande valore…la sua casa era un museo delle meraviglie. Eppure, Songavazzo lo vedeva sempre tornare col suo taxi nero e verde, affascinante, vivace e nervoso, sempre elegante. Un gran signore. Queste sculture dalle forme arrotondate, armoniche, esprimono la tensione verso la perfezione e la Bellezza, tanto desiderate dal loro creatore. Ci trasmettono il grande abbraccio per la vita, da assaporare intensamente, senza risparmiarsi. Ricordano l’avvolgente calore di una madre che abbraccia il figlio, l’armonia del cosmo, lo slancio vitale che si libera dalle catene per tendere a qualcosa di più alto, mistico, salvifico, da raggiungere con le unghie e coi denti. L’artista grazie ad esse ci dice ancora oggi: io sono qui, ho fatto grandi cose, nella mia semplicità. Ricordatemi. Amate l’Arte come l’ho amata io.

Laura Benzoni, Brano inedito, 2022

Laura Benzoni è Storica dell’Arte e guida turistica abilitata in provincia di Bergamo, attività che svolge con passione soprattutto in ValSeriana dove è nata. La sua “missione” è far conoscere i piccoli centri, alcuni suoi percorsi coinvolgono proprio Songavazzo, e creare consapevolezza e senso di responsabilità per la loro storia. Le piace vedere la sorpresa sul volto della gente quando scopre questi piccoli gioielli nascosti. Crede nella cultura per valorizzare le località di montagna, nutrire lo spirito e dare benessere. Si occupa di arte locale dal 2005, da quando, studentessa universitaria, ha iniziato a collaborare col Museo Arte Tempo di Clusone, per il quale ha fondato nel 2009 l’associazione MAT Club degli amici del museo. Ha lavorato diversi anni nel campo della promozione turistica e ha organizzato molti eventi culturali.

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